ACCOGLIERE: qualsiasi vocabolario e qualsiasi funzionalità di intelligenza artificiale concordano nella definizione: “ricevere in un luogo una persona, un gruppo”.
E’ con questo spirito e con questa finalità che la nostra scuola ha dato avvio quest’anno ad un nuovo progetto per l’accoglienza delle classi prime.
Le docenti responsabili del Sentiero del filosofo e del progetto Ti pOrto con me hanno accolto, dal 22 al 26 settembre, le ragazze e i ragazzi delle classi della sede centrale e di quella succursale, a Via delle Vigne.
Nel verde in cui hanno respirato e in quello che hanno ricordato, tra il Sentiero del Filosofo e il Laboratorio innovativo, gli studenti hanno esplorato nomi, storie, piante, parole. Hanno ascoltato il territorio e provato a metterci radici: con il corpo, con la voce, con l’immaginazione.
Un passaggio di cura e memoria è arrivato anche dagli studenti più grandi del PCTO Ti pOrto con me, che hanno fornito un prezioso aiuto di supporto e condivisione della loro esperienza con le classi ospiti.
Il primo dei momenti caratteristici di ognuna delle giornate è stato quello della caccia al tesoro, con gruppi misti, provenienti da centrale e succursale, invitati a seguire tracce, volti e storie di coloro a cui sono dedicate le aule del Sentiero. Un gioco che è diventato mappa di significati, incontro con biografie, passo condiviso.
Ci si è dedicati poi all’osservazione delle piante, per riconoscerle, nominarle, lasciarsi istruire dalla varietà del vivente. La biodiversità non è rimasta così una parola astratta, ma una presenza nel Sentiero e un dialogo con l’Educazione Civica.
Infine la rielaborazione di pezzi di Sentiero, attraverso manufatti preziosi come “Volti silvani; “Mare aperto”; “Vigne tribali”; Papareschi generation”; “Narciso non si vede”; “Bosco di voci”:
creazioni che si potranno ammirare a breve sul MURO DELLE POSSIBILITA’ della sede succursale.
Cosa hanno offerto queste giornate ai nostri “primini”?
Un modo diverso di stare insieme, di pensare, di creare, di fare didattica in una dimensione dove al verde degli spazi si sono affiancati il movimento dei corpi e la condivisione, un luogo dove anche le parole “ambiente” e “bene comune” si sono arricchite di nuovi significati e valori, di particolare rilevanza anche per l’insegnamento di Educazione Civica.
Tra le molte frasi create dai nostri giovani per il “Bosco di voci”, alcune hanno lasciato una scia lieve e autentica, capace di poesia senza pretenderla:
| La rugiada racconta la notte sulla Roverella: tin tin tin… sssh. | Il fruscio delle foglie, il profumo delle piante e il rumore del vento che insieme vanno a tempo. | Nel sentiero che ho percorso, fra profumi e colori, un piccolo fiore giallo mi ha sorriso silenzioso. |
Queste parole, leggere e vere, sono state scelte, perché riescono a dare l’idea dei momenti particolari vissuti dai ragazzi.
Con l’augurio di vivere ancora di più questi ambienti e le loro opportunità non resta che un grazie.
Ai docenti che hanno accompagnato i ragazzi in questa esperienza; alle prof.sse della commissione “Sentiero del Filosofo” Lucia Micheli, Anna Teresa Di Cecca, Maria Rosa Oriolo, Antonella Oliviero, Cristina Serafin, alla prof.ssa Helene Angiolini, che, pur non avendo potuto partecipare direttamente, ha seguito e contribuito; alle professoresse Giorgia Vagnoli e Diana Lorenzini per la loro presenza generosa.

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